Con questa settimana si conclude Wor(l)ds – Words/Worlds, il gioco di scrittura creativa collettiva inventato e sostenuto da Camilla, aka Zelda was a writer.
Mi mancherà, ma del perchè e del percome ho cercato di dire sfruttando lo spazio e gli indizi offerti proprio da Camilla con il kit #10. Chissà se ci sono riuscita…
#10
Questo gioco non mi ha fatto solo compagnia.
In un momento in cui mi sembrava impossibile continuare la risalita e tonavo ad accarezzare l’idea di lasciarmi cadere, è arrivato lui.
La lezione che imparo sulla scrittura è di liberare le lettere, di srotolare pensieri e parole fuori dai dettami che mi autoimpongo.
La lezione che imparo sulla vita, è che la grazia e la gentilezza di un’anima bella non sono cose d’altri tempi, da evocare nostalgici contemplando fotografie in bianco e nero.
Esistono: sono un po’ naif, sorridono molto e si imbarazzano a parlare in pubblico.
La distanza fra te e me, Camilla, sta in un grazie che ti dico col cuore ed in un numero imprecisato di pixel su questo schermo.
Sta in quella manciata di glitter che hai lanciato su uno spicchio d’inverno e che l’ha reso speciale.
————————–
Invece ora vi voglio dire della festa (!!), che si è tenuta ieri pomeriggio, sul naviglio, beneficiando di una giornata che sapeva di tutto fuorchè di Milano, e in cui persino quella palude putrescente che stagna al posto delle acque del Naviglio Grande, riluceva di mille riflessi inaspettati. Infatti mi ero portata la macchina fotografica, contando di riuscire, lungo il tragitto, ad immortalare Milano in un momento di grazia tanto raro.
Se la batteria fosse stata carica, avrei potuto fare persino delle foto carine.
(mmh)
L’atmosfera era molto familiare, le persone sorridenti, disponibili, curiose: persino io che soffro della sindrome del “pesce-fuor-d’acqua” mi sono acclimatata in un battibaleno. E poi si sa: la musica aiuta, scalda, aggrega, e vi assicuro che la musica è stata fenomenale!
La cantautrice che si è esibita per noi si chiama Emyl, la trovate su FB ma magari anche per strada, che canta con quella sua voce cristallina che trabocca di armoniche, accompagnata dalla sua chitarra e da un violinista.
Canta un folk-pop di matrice anglosassone, che lei declina in tre lingue: l’inglese, che predomina, complice il tipo di musica che si sposa perfettamente con le sonorità di quella lingua, l’italiano (per forza) e poi il siciliano (meraviglia!).
La canzone che ho preferito è stata proprio quella in siciliano, ma francamente non c’era che l’imbarazzo della scelta.
Questa è lei, andatevela a vedere e soprattutto ad ascoltare, ne vale davvero la pena!
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=J9OReB0a_CA]
Questi invece sono i miei souvenir della festa e del concerto.
The post Wor ( l ) ds of Zelda – The End appeared first on meduepuntozero.